OSSERVATORIO giuridico “Etica, Finanza, Sviluppo”
L’avvio della fase post-pandemica apre un nuovo capitolo, scandito dall’entrata in scena del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), nella già complessa vicenda del rapporto tra globalizzazione e sviluppo sostenibile sul quale si appunta l’attenzione del Laboratorio “Made in Italy”. Esso coinvolge il tema finanziario, che così si ripropone con rinnovata forza e densità problematica all’attenzione non solo delle istituzioni e degli attori sociali ed economici ma anche del dibattito scientifico.
Intesa in una pregnante connotazione etica, la sostenibilità non può che estendersi ai modelli organizzativi e agli strumenti economico-finanziari posti a servizio della crescita e dell’innovazione.
L’Osservatorio giuridico “etica, finanza, sviluppo” muove da tale constatazione e guarda quindi a quella che si può definire come l’altra faccia della medaglia della sostenibilità, che chiama in gioco le esigenze di affermazione di valori etici che si ritiene debbano accompagnare o meglio conformare il perseguimento degli obiettivi di innovazione e di crescita fin dal momento del sostegno economico-finanziario alle iniziative dedicate.
L’impegno dell’Osservatorio si specifica così, tipicamente, nel riferimento alla “Finanza etica” ovverosia, genericamente e in estrema sintesi, ai modelli organizzativi (e ai relativi strumenti finanziari) attraverso i quali, volendo testimoniare la concreta adesione a particolari valori etici e corroborando in tal modo il legame tra profitto e socialità, si provvede variamente a sostenere le iniziative imprenditoriali caratterizzate da un più o meno elevato impatto sociale.
Uno specifico spazio di riflessione è riservato alla “Finanza islamica”. Qui, com’è noto, l’orientamento etico – che si traduce nell’esplicito e consapevole richiamo alla legge religiosa – non solo è particolarmente stringente ma si presenta altresì come potenzialmente assai fruttuoso.
L’importanza, anche strategica, del tema è corroborata dalla peculiare resistenza che la finanza islamica va manifestando nei riguardi delle crisi finanziarie intervenute nel corso del tempo e che rende evidenti le potenzialità in termini di sostegno degli obiettivi di innovazione e di crescita che possono derivarne.
A ciò si aggiunga il potenziale impatto economicamente e socialmente inclusivo che può derivare da un accorto adattamento ai principi della finanza islamica dei prodotti e dei servizi assicurati dai comuni istituti di credito.
Similmente a quanto accade nel passaggio dalla “Green” alla “Blue” Economy, si tratta quindi di apprezzare e porre in valore, secondo legalità, il surplus in termini di innovazione e crescita economica oltre che di inclusione sociale delle differenze religiose e culturali che i nuovi modelli della finanza etica e della sua specifica connotazione islamica sono in grado di offrire.
In questa direzione, l’Osservatorio si fa carico, in particolare, di promuovere studi e ricerche dedicati nonché occasioni di approfondimento e confronto scientifico e partecipato al mondo dell’impresa e delle professioni, proponendosi altresì di stringere protocolli d’intesa (con enti pubblici e privati) per favorire il conseguimento delle proprie finalità istituzionali. Ciò sia per contribuire, da un particolare angolo visuale, a una lettura del nuovo contesto economico giuridico più moderna e adeguata, che per vagliare, con piena consapevolezza circa pregi e difetti, le ricadute delle esigenze etiche e delle loro proiezioni giuridiche su principi e regole degli strumenti di sostegno all’innovazione e alla crescita, in corso e a venire.